La chiesa della misericordia
La chiesa di Santa Maria al Prato
La Chiesa di Santa Maria al Prato o della Misericordia è il più antico edificio religioso di San Casciano. Fu infatti costruita dai Domenicani di Santa Maria Novella nel 1304 all’estremità dell’antico borgo, lungo la via che porta nel cuore del Chianti, in uno spazio circondato da un prato (da cui deriva il nome). Si conserva ancora la bolla di costruzione, redatta in Firenze dal Legato pontificio frate Niccolò, Vescovo di Ostia e Velletri. Pochi anni dopo la cinta muraria (pensata già da Gualtieri di Brienne, duca d’Atene, ma realizzata dalla Repubblica Fiorentina, sotto il Gonfaloniere Giovanni Salviati) inglobava anche questa Chiesa.
Le mura in filaretto sono in pietra locale: il ciottolo di alberese spaccato, per avere così una parte piatta; le pietre angolari, il portale e la cimasa sotto il tetto sono in pietra serena; il tutto è molto lineare e sobrio, anche se l’oculo a mattoni sulla facciata come pure l’arco ogivale sulla porta d’ingresso, frutto di restauri frettolosi dopo le rovine della guerra, stonano con lo stile dell’insieme. Da ammirare, invece, la porta lignea, datata 1650, lavoro di un bravo artigiano locale; più volte restaurata, conserva ancora le linee e la forza di un tempo. L’interno, con il soffitto a capriate, è bello nella sua semplicità, caratteristica degli ordini mendicanti; una sola navata termina con il grande arco a sesto acuto che immette nel presbiterio. Nella prima metà del 1600 la chiesa subì profonde trasformazioni: fu rinnovato completamente il suo arredo interno, aggiunta la sacrestia dietro al presbiterio e chiusa una finestra nella parte absidale, che è ritornata in parte visibile grazie ai restauri nell’anno 1994.
Lungo la navata furono eretti sei grandi altari di pietra serena donati da facoltose famiglie come i Bambagini (“cives fiorentini”), i Ninci e i Borromeo (il ramo fiorentino della famosa famiglia lombarda) che risiedevano nel paese o che avevano le loro ville nelle immediate vicinanze. Quei ricchi signori fecero anche adornare gli altari con grandi tele, commissionandole a famosi artisti del tempo.
Le opere
La chiesa è un vero e proprio museo con opere d’arte di assoluto rilievo. Del 1300 abbiamo le tavole del senese Ugolino di Nerio, allievo di Duccio: “Madonna con Bambino in trono e un donatore” e “San Francesco” e “San Pietro” che facevano parte di un grande polittico.
Il “Pulpito” marmoreo con Annunciazione, San Domenico e San Pietro martire è Di Giovanni di Balduccio.
Della prima metà del secolo XIV l’opera più importante della Chiesa: La “Croce dipinta” di Simone Martini.
Il grande “Crocifisso” ligneo proveniente dalla Chiesa dei Francescani, acquistato dalla Misericordia al momento della soppressione napoleonica, è del 1400. La lunetta con la “Madonna in una mandorla con angeli e due frati domenicani” è, invece, del XV secolo. Al 1518 risale la tavola di Fra’ Paolino da Pistoia con “Madonna in trono con Bambino e santi.”
Le due grandi tele di Jacopo Vignali – la “Madonna del Rosario” e la “Circoncisione di Gesù” – sono del 1600. Di Francesco Furini, l’”Estasi di San Carlo Borromeo”.
L’altare maggiore è ornato da due tele del senese Rutilio Manetti: “San Tommaso d’Aquino” e “San Lorenzo”.
Questo scrigno di tesori da secoli è conservato e curato con amore dalla Confraternita della Misericordia, la più antica associazione laicale di San Casciano, che dal XVIII sec. ha sede presso questa Chiesa.